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Regole d'oro della dieta per nutrirsi come un monaco!

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  Regole d'oro della dieta per nutrirsi come un monaco!   La dieta seguita dai monaci del Monte Athos è semplice, gustosa e assolutamente salutare. Basata su ingredienti puri, che la terra greca offre in abbondanza, diventa uno scudo contro il cancro e molte altre malattie.   I monaci del Monte Athos consumano cibi senza conservanti, grassi e condimenti. Fanno pasti piccoli in orari specifici della giornata, si allenano naturalmente con le attività agricole e altre occupazioni quotidiane e, soprattutto, sono temperanti.   Le loro regole alimentari sono rigorose:    Astinenza dalla carne. Anche a Pasqua preferiscono pesce fresco, che consumano durante tutto l’anno secondo un programma.   Usano olio d’oliva nei cibi solo il martedì, giovedì, sabato e domenica. Non utilizzano altri grassi per cucinare. Burro, grassi da cucina, margarine, panna, besciamella e prodotti simili non trovano posto nella loro cucina.   Digiunano da ...

Una delle ragioni per cui ci ammaliamo di cuore, ictus, cancro e altre malattie ...Gerontas Gabriele

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  VUOI CHE  DIO TI DIA CENTO VOLTE DI PIÙ DI QUANTO HAI DATO? Per ricevere la benedizione di Dio come individui, famiglie e nazione, dobbiamo confessarci e partecipare regolarmente alla Liturgia, recitare incessantemente la preghiera: “Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me” e “Santissima Madre di Dio, salvaci”. Dobbiamo digiunare il Mercoledì e il Venerdì astenendoci dall’olio, e rispettare gli altri giorni di digiuno stabiliti dalla Chiesa. Una delle ragioni per cui ci ammaliamo di cuore, ictus, cancro e altre malattie è che non osserviamo i digiuni (ingordigia e gola), e Dio non ci protegge. Lascia che i germi ci attacchino. Dobbiamo leggere la Sacra Scrittura ogni giorno. San Giovanni Crisostomo dice: “La lettura delle Scritture è l’apertura dei cieli”. Fate l’elemosina alle famiglie povere. La logica ci dice: “Non dare, perché ti priverai e soffrirai la fame”. La fede ci dice: “Dai, e Dio ti darà cento volte di più di quanto hai dato”. Chi non ha mani è storpio. Eppur...

…la manna dal cielo nel deserto della Grande Quaresima…

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Se la Grande Quaresima e il digiuno significano un’intensificazione della lotta spirituale, è perché – secondo il Vangelo – in questa lotta ci troviamo faccia a faccia con il male e le sue forze.   Proprio per questo, in questo periodo abbiamo particolarmente bisogno dell’aiuto e della forza del fuoco divino. Ecco perché durante la Grande Quaresima, nella speciale liturgia dei Doni Presantificati , riceviamo la Santa Comunione. “Presantificati” significa che i Santi Doni sono stati consacrati durante la Divina Liturgia della domenica precedente e custoditi sull’Altare per essere distribuiti la sera del mercoledì e del venerdì.   Durante i giorni di digiuno, non si celebra la Divina Eucaristia perché la sua celebrazione è festosa, un movimento continuo di gioia. Tuttavia, nella Chiesa rimane costante la presenza dei frutti della Divina Eucaristia.   È esattamente come con Cristo, che visibilmente ascese al cielo ma invisibilmente è presente nel mondo; o come...

Perché digiuniamo durante la Grande Quaresima?

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  San Giovanni Crisostomo Per quale motivo osserviamo questi quaranta giorni di digiuno? Nell’antichità, molti fedeli si accostavano ai sacramenti senza alcuna preparazione, specialmente nel periodo in cui Cristo li istituì.   I Padri della Chiesa, comprendendo il grave danno derivante dall’accostarsi ai sacramenti senza preparazione, dopo essersi riuniti, stabilirono quaranta giorni di digiuno, preghiera, ascolto della Parola di Dio e incontri spirituali, affinché, dopo esserci purificati con ogni cura attraverso preghiere, elemosina, digiuno, veglie di supplica, lacrime di pentimento, confessione e tutte le altre pratiche, possiamo accostarci alla Santa Comunione con una coscienza il più possibile pura.   Che con questa decisione abbiano ottenuto grandi risultati, abituandoci con tale disposizione al digiuno, è evidente dal seguente fatto: se durante tutto l’anno insistiamo nel proclamare e predicare il digiuno, nessuno presta attenzione alle nostre parole; ma...