LA GUERRA INVISIBILE , SAN NICODIMO L' AGIORITA

             
LA GUERRA INVISIBILE 

SAN NICODIMO L' AGIORITA 

PARTE PRIMA 

CAPITOLO I

In cosa consiste la perfezione cristiana. Per raggiungerla, bisogna combattere. I quattro elementi necessari in questa lotta.

Il più grande e perfetto traguardo che l’uomo possa dire o concepire è quello di avvicinarsi in qualche modo a Dio e unirsi a Lui. Dunque, se tu, mio caro lettore in Cristo, desideri raggiungere questa vetta, devi innanzitutto conoscere in cosa consistono la vita spirituale e la perfezione cristiana (1). Infatti, molti dicono che questa vita e questa perfezione risiedano nei digiuni, nelle veglie, nelle prostrazioni, nel dormire per terra e in altre simili mortificazioni del corpo. Altri invece affermano che si trovino nelle molte preghiere e nelle lunghe funzioni liturgiche. E molti altri ancora pensano che la perfezione consista interamente nella preghiera noetica (2), nella solitudine, nel ritiro, nel silenzio e nella disciplina secondo la regola; ossia, nel procedere con misura e criterio, senza cadere né in eccessi né in carenze. Tuttavia, queste virtù, da sole, non sono ciò che cerchiamo come perfezione cristiana, ma talvolta sono mezzi e strumenti per ottenere la grazia dello Spirito Santo, talvolta invece sono frutti dello Spirito Santo.

Non vi è alcun dubbio che queste pratiche siano strumenti molto potenti per ricevere la grazia dello Spirito Santo, poiché vediamo molti virtuosi che le utilizzano correttamente con questo scopo: acquisire, cioè, forza e vigore contro il male e la rilassatezza, per rafforzarsi contro le tentazioni e gli inganni dei tre comuni nemici – la carne, il mondo e il diavolo –, per ricevere da esse l’aiuto spirituale necessario a tutti i servi di Dio, specialmente ai principianti, e, in breve, per rendersi degni di ottenere i doni dello Spirito Santo, ossia: «Spirito di conoscenza e di pietà; Spirito di consiglio e di fortezza; Spirito di sapienza e di intelligenza; Spirito di timore di Dio», come li enumera Isaia (11,2).

Che queste pratiche siano anche frutto dello Spirito e producano come risultato «amore, gioia, fede, temperanza» (Gal 5,22), come disse Paolo, è fuori di dubbio. Infatti, gli uomini spirituali mortificano il corpo con queste discipline perché ha offeso il suo Creatore (3) e per mantenerlo sempre umile e sottomesso nel compiere le opere di Dio. Tacciono e vivono in solitudine per evitare anche la minima offesa verso Dio. Pregano e si dedicano al culto di Dio e alle opere di pietà per avere la loro cittadinanza nei cieli. Meditano sulla vita e la passione del nostro Signore, non per altro, ma per riconoscere maggiormente la propria malvagità e la bontà e misericordia di Dio; seguono Gesù Cristo rinnegando sé stessi e portando la croce sulle spalle, per infiammarsi sempre più nell’amore di Dio e nell’odio verso sé stessi.

Tuttavia, le virtù menzionate possono causare a coloro che pongono tutto il loro peso su di esse più danno dei peccati evidenti; non a causa di esse (poiché sono tutte santissime), ma a causa di chi le pratica. Infatti, costoro, concentrandosi solo su queste, lasciano che il loro cuore corra dietro ai propri desideri e a quelli del diavolo. Quest’ultimo, vedendoli deviare dal cammino retto, non solo li lascia combattere con gioia in queste lotte fisiche, ma permette loro di espandersi, con i loro vani pensieri, persino fino alle grandezze del Paradiso. Perciò costoro pensano di essersi elevati fino agli ordini degli Angeli e di percepire Dio dentro di sé; e talvolta, immersi in pensieri e ragionamenti strani e elevati, credono di aver quasi lasciato questo mondo e di essere stati rapiti fino al terzo cielo.

Ma in quanti errori sono coinvolti costoro e quanto sono lontani dalla vera perfezione, chiunque può capirlo dalla loro vita e dai loro costumi. Infatti, essi desiderano essere preferiti agli altri in ogni cosa; sono eccentrici e ostinati nel loro volere, sono ciechi in tutto ciò che riguarda loro stessi, ma esaminano con cura le parole e le azioni degli altri. Se qualcuno tocca minimamente la loro vana reputazione di onore, che essi credono di avere e che desiderano che anche gli altri riconoscano, o se qualcuno li ostacola in quelle pratiche di devozione e virtù di cui si occupano (che Dio ci protegga!), subito si turbano, si infiammano di collera e diventano furiosi.

E se Dio, volendo portarli a una vera conoscenza di sé stessi e al cammino autentico della perfezione, manda loro tribolazioni, malattie o permette che subiscano persecuzioni (che sono la prova che verifica i veri e autentici servi di Dio), allora rivelano i segreti del loro cuore, mostrando quanto siano corrotti dall’orgoglio. Infatti, in ogni evento doloroso che accade, non vogliono seguire la volontà di Dio, non trovano pace nelle giuste, anche se nascoste, decisioni di Dio, né desiderano, sull’esempio del Figlio di Dio umiliato e sofferente, il nostro Signore Gesù Cristo, abbassarsi al di sotto di tutte le creature, considerando i loro persecutori come amati amici, strumenti della divina bontà e collaboratori della loro salvezza.

È quindi evidente che si trovano in grande pericolo. Poiché, avendo l’occhio interiore, ossia la loro mente, oscurato, vedono sé stessi attraverso di esso; e, ritenendo che le azioni esteriori che compiono siano buone, pensano di aver raggiunto la perfezione. In tal modo, insuperbendosi, giudicano gli altri. Per questo è impossibile che qualcuno li cambi, se non con un aiuto speciale di Dio. Infatti, è più facile convertire al bene un peccatore manifesto che uno nascosto e coperto dal velo delle virtù apparenti.

Ora che hai compreso chiaramente che la vita spirituale e la perfezione non risiedono in queste virtù di cui abbiamo parlato, sappi che esse consistono (4) nella conoscenza della bontà e della grandezza di Dio e della nostra nullità e inclinazione a ogni male; nell’amore per Dio e nell’odio verso noi stessi; nella sottomissione non solo a Dio, ma anche a tutte le creature, per amore di Dio; nel rifiuto di ogni nostro desiderio e nella perfetta obbedienza alla volontà divina; e ancora, nel volere e fare tutto ciò esclusivamente per la gloria di Dio (5) e solo per piacergli, perché così Egli vuole e così dobbiamo amarlo e servirlo.

Questo è la legge dell’amore, scritta dalla mano stessa di Dio nei cuori dei suoi fedeli servi. Questa è la rinuncia a noi stessi che Dio ci chiede. Questo è il dolce giogo di Gesù e il suo fardello leggero. Questa è la sottomissione alla volontà di Dio, a cui ci invita il nostro Redentore e Maestro con il suo esempio e con la sua voce (6).

Dunque, fratello, tu che desideri raggiungere l’altezza di questa perfezione, poiché è necessario condurre una lotta incessante contro te stesso per vincere coraggiosamente e annullare ogni desiderio, grande o piccolo, devi necessariamente prepararti con ogni disposizione della tua anima a questa guerra (perché la corona è data solo al valoroso combattente). Questa guerra, essendo più ardua di ogni altra (poiché, combattendo contro noi stessi, siamo combattuti dal nostro stesso io), rende la vittoria che otteniamo in essa più gloriosa di ogni altra e più gradita a Dio. Infatti, se vorrai mortificare le tue passioni disordinate, i tuoi desideri e le tue volontà, piacerai a Dio più che flagellandoti fino a far scorrere il sangue o digiunando più degli antichi eremiti, e più che convertendo al bene migliaia di anime, pur essendo tu dominato dalle passioni (7).

Perché, sebbene Dio apprezzi maggiormente la conversione delle anime rispetto alla mortificazione di un piccolo desiderio, tu, caro fratello, non devi desiderare né fare nulla di più fondamentale di ciò che Dio richiede e vuole esclusivamente da te. Egli, infatti, si compiace di più nel vedere che ti sforzi di mortificare le tue passioni piuttosto che nel fare qualsiasi altra cosa, per quanto grande e importante, trascurando le tue passioni.

Ora che hai appreso in cosa consiste la perfezione cristiana e che per ottenerla devi condurre una guerra perpetua e durissima contro te stesso, è necessario che tu ti provveda di quattro cose, come un’armatura molto sicura e indispensabile, per diventare vincitore in questa guerra invisibile e ottenere la corona. Queste sono: a) non confidare mai in te stesso; b) avere sempre tutto il tuo coraggio e la tua speranza in Dio; c) combattere sempre; e d) pregare. Di queste voglio parlarti separatamente, con l’aiuto di Dio, in breve.


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