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La Forza della preghiera, Archimandrita Epifanios Oikonomou

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La forza della  preghiera  La lettura apostolica di oggi proviene dalla seconda lettera dell’apostolo Paolo a Timoteo. Le due lettere a Timoteo, così come quella a Tito, costituiscono le cosiddette Lettere Pastorali , con le quali il Primo degli Apostoli si rivolge ai Pastori della Chiesa, al fine di consigliarli e rafforzarli nella gestione della loro opera pastorale. Questo fa anche nel brano odierno, in cui raccomanda a Timoteo di trarre sempre forza dalla grazia di Gesù Cristo, di annunciare la verità del Vangelo a coloro che sono di buona volontà, e di non esitare a soffrire per amore di Cristo. Per riuscirci, tuttavia, lo esorta a mantenere sempre nella sua mente il Cristo risorto, ovvero a pregare Lui, chiedendo illuminazione, sostegno e aiuto dall’alto. Il fondamento dell’umiltà profonda L’essenza delle parole dell’apostolo Paolo riguarda la forza e il valore della preghiera in Cristo Gesù. Nulla possiamo ottenere nella nostra vita e nelle nostre opere se non abbiamo ...

La questione del giuramento, Archimandrita E.Oikonomou

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LA QUESTIONE DEL GIURAMENTO Riguardo alla questione del giuramento, si osservano due tendenze nella Sacra Scrittura. Nell’Antico Testamento, in un’epoca in cui il mondo non era ancora stato benedetto dalla grazia dello Spirito Santo, il giuramento era accettato a causa della diffidenza degli uomini. Questa verità è utilizzata anche dall’apostolo Paolo, quando, per dissipare la sfiducia degli Ebrei nei confronti di Gesù Cristo, fa riferimento al giuramento che Dio fece al patriarca Abramo. Al contrario, nel Nuovo Testamento, dove predomina lo spirito della grazia del Signore, l’astensione dal giuramento è raccomandata in modo esplicito e categorico. Lo stesso Cristo è chiaro su questo argomento: «Io vi dico di non giurare affatto e che il vostro parlare sia un chiaro “sì” o un chiaro “no”» (Matteo 5,34.37). Inoltre, l’apostolo Giacomo, fratello del Signore, esorta con forza i cristiani nel brano apostolico ascoltato oggi: «Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per ...

Combinazione di fede e buone opere, Archimandrita Epifanios Oikonomou

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         COMBINAZIONE DI FEDE E BUONE OPERE Abbiamo ascoltato oggi un estratto della lettera di Paolo a Tito . Il maestro consiglia il giovane pastore della Chiesa riguardo all’esempio di vita che deve mostrare ai fedeli. Gli indica ciò che è buono e utile per i membri della Chiesa, ovvero l’evitare discussioni sciocche e inutili, le contese sui temi della Legge, l’allontanamento dagli eretici dopo i primi tentativi di correzione, e lo invita a insegnare ai cristiani a essere pionieri nelle buone opere. Su quest’ultimo punto dei consigli di Paolo ci soffermeremo, evidenziando alcuni aspetti del grande capitolo della nostra vita spirituale, che è l’applicazione delle buone opere dell’amore. La spiritualità ortodossa Spesso, negli ambienti ecclesiastici, si sottolinea l’eccessiva enfasi sulla cosiddetta “spiritualità” e la concezione monodimensionale della fede. Molti, infatti, ritengono che la fede ortodossa abbia un contenuto elevato e si concentri esclusivam...

La forza della coscienza

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 L’apostolo Paolo parla dell’opera e del valore della coscienza nella lettura apostolica di oggi. Insegna che nelle persone che non hanno conosciuto la volontà di Dio, perché le circostanze della loro vita non lo hanno permesso, la voce della coscienza opera e le guida naturalmente verso l’attuazione del bene. Dal modo in cui utilizziamo e valorizziamo la coscienza, che è innata in tutti noi, sarà giudicata la posizione di Dio nei loro confronti, «nel giorno del giudizio».   La conoscenza della legge morale È molto interessante l’insegnamento della nostra Chiesa sulla legge della coscienza. San Nettario sottolinea che «la coscienza è la consapevolezza, la conoscenza della legge morale che l’anima possiede per distinguere le azioni in buone e cattive e per giudicarne la qualità in modo imparziale, approvando le buone e condannando le cattive. L’anima ha una coscienza innata, cioè è capace di distinguere ciò che è giusto da ciò che è ingiusto, ciò che è buono da ciò che è c...