Il sacrificio del pellicano
Il pellicano ha l'abitudine di costruire il suo nido in basso, sulle rocce. Quando parte in cerca di cibo, i serpenti cercano il nido e, quando trovano i piccoli, li attaccano e li mordono, avvelenandoli.
Quando il pellicano ritorna al nido, trova i suoi piccoli avvelenati e in fin di vita. Allora, il padre amorevole fa qualcosa di straordinario:
Con il becco si squarcia il petto, prende il suo sangue che scorre e lo fa bere ai suoi piccoli! Il suo sangue agisce come antidoto al veleno, lo neutralizza e i piccoli sopravvivono!
Questo sacrificio del pellicano per i suoi figli ha ispirato la nostra Chiesa, che lo ha paragonato al sacrificio del Dio-Uomo per tutti noi. Per questo, il Venerdì Santo, tra le altre lodi del "Epitaffio Thrinos" (Lamento dell'Epitaffio) che toccano l'anima, si ascolta anche questo:
«Come il pellicano, trafitto nel fianco, o Verbo, hai vivificato i tuoi figli morti, stillando per loro sorgenti di vita.»
Con la ferita al tuo fianco, o Verbo di Dio, hai dato vita, come un pellicano, ai tuoi figli uccisi, stillando per loro fiumi vivificanti...