San Paolo:i tre grandi mali che tormentano la vita della Chiesa

 


"I lupi rapaci"

Durante l'incontro dell'apostolo Paolo con i presbiteri della Chiesa di Efeso,Paolo li esorta a essere vigilanti nel guidare il popolo di Dio, profetizzando la comparsa di uomini con motivazioni egoistiche che cercheranno di strappare il gregge dalla vita in Cristo, distorcere la verità del Vangelo e creare seguaci. Questa profezia dell'Apostolo delle genti si è adempiuta in ogni epoca storica, poiché i "lupi rapaci" di cui parla continuano a manifestarsi, alimentando i tre grandi mali che tormentano la vita della Chiesa.  

1. Le eresie  

Il primo male sono le eresie. Esse nascono all'interno della Chiesa, stravolgono la fede e travisano l'insegnamento di Gesù Cristo, così come è tramandato nella Sacra Scrittura e interpretato dai Padri della Chiesa. Ogni volta che sono apparse, hanno causato gravi danni, alimentando le passioni e lacerando l'unità della Chiesa. Ma anche a livello personale, l'eresia è il male più terribile che possa colpire un uomo.  

È un peccato più grave di ogni altro, perché separa dalla vita della Chiesa, esclude dalla grazia santificante dei Sacri Misteri e priva della prospettiva della salvezza, poiché "fuori dalla Chiesa non c'è salvezza". Mentre ogni altro peccato, per quanto grave, non esclude il peccatore dalla salvezza, purché egli rimanga nella Chiesa, potendo così partecipare alla salvezza "in Cristo" attraverso il pentimento.  

2. Gli scismi  

Il secondo male sono gli scismi. Essi falsificano la testimonianza della Chiesa e attaccano l'unità della fede. Anche se possono nascere da questioni non strettamente teologiche, contraddicono la natura stessa della Chiesa e feriscono la carità. Un esempio emblematico è lo scisma del Vecchio Calendario in Grecia. Nacque da un diverso modo di calcolare le date liturgiche, ma portò alla frammentazione dell'unità ecclesiale e alla divisione tra coloro che seguirono lo scisma, tanto che oggi i sostenitori del Vecchio Calendario sono divisi in fazioni settarie che si scomunicano a vicenda. Questo dimostra l'errore e il caos provocati dallo scisma, sia nella Chiesa che nelle menti di chi, purtroppo, lo segue.  

San Giovanni Crisostomo, sottolineando la gravità dello scisma, insegna che "neppure il sangue del martirio può cancellare questo peccato".  

3. Lo zelotismo 

Il terzo male è lo zelotismo. Esiste uno zelo buono, quello per la pratica delle virtù e per una vita evangelica. Ma esiste anche uno zelo malvagio, caratterizzato da orgoglio, dalla volontà di creare seguaci, dall'autonomia rispetto alla vita della Chiesa locale, dalla critica superba all'opera ecclesiale e dall'ostentazione di forme esteriori di pietà che seducono i semplici e suscitano la loro ammirazione.  

È proprio questo "zelo non secondo conoscenza" (Rm 10,2) che Paolo condanna, denunciando coloro che, "ignorando la giustizia che viene da Dio e cercando di stabilire la propria giustizia, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio. Perché il compimento della Legge è Cristo, affinché chiunque crede sia giustificato" (Rm 10,3-4).  

I tratti tipici degli zeloti malintenzionati sono il fanatismo religioso, la critica arrogante verso tutto, lo zelo farisaico che continua a crocifiggere Cristo e a lapidare gli uomini.  

Eresie, scismi e zelotismo sono i tre grandi mali che minacciano la vita della Chiesa, favoriscono la divisione e mettono a rischio la nostra salvezza. Non permettiamo che si insinuino nella nostra vita, ma proteggiamoci rimanendo saldi nell'ambiente ecclesiale, confidando nei nostri Pastori, che hanno assunto il compito più alto: la nostra perfezione "in Cristo", e che per questo dovranno rendere un severo conto davanti a Dio.  

Archimandrita Epifanios Oikonomou


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