San Filotheos Zervakos: Temo che molto presto una calamità colpirà il genere umano.
San Filotheos Zervakos: Temo che molto presto una calamità colpirà il genere umano.
Gli uomini corrono con zelo verso il cammino della distruzione. In nessuna epoca c’è stata tanta malvagità come ai nostri giorni. Preghiamo il Dio misericordioso affinché conceda pentimento e ritorno a noi e a tutte le nazioni.
Il terribile diluvio del peccato minaccia di travolgere tutti: laici e chierici, ricchi e poveri, grandi e piccoli, uomini e donne, anziani, giovani e bambini, perché quasi tutti ci siamo allontanati. Coloro che non si sono ancora sviati dal cammino delle leggi del Signore, gli empi cercano con vari mezzi di sedurli, per farli diventare compagni di viaggio sulla via della perdizione.
La maggior parte delle persone ha occhi ma non vede, ha orecchie ma non ascolta. Viviamo tempi difficili e giorni malvagi. Chi riuscirà a salvare se stesso sarà chiamato grande; chi salverà anche altri sarà chiamato grandissimo…
L’ira di Dio è arrivata. La trattengono le preghiere e le intercessioni della Vergine Maria, Madre di Dio, dei Santi nei Cieli e di pochi eletti che si trovano sulla terra. Dobbiamo essere pronti e pentiti, per salvare almeno le nostre anime.
Temo che molto presto una calamità colpirà il genere umano, perché la maggior parte dei governanti e del popolo, chierici e laici, percorre la via larga che conduce alla distruzione… Noi, con pazienza, percorriamo la via stretta della virtù, guardando al Capo della nostra fede e considerando le cose del mondo come spazzatura, per guadagnare Cristo…
In verità, l’intera umanità si trova in un grande caos. Cammina verso il precipizio. Cammina nell’oscurità e senza bussola. Dove finirà? Là dove sono finiti tutti i peccatori e i trasgressori delle leggi di Dio attraverso i secoli… La nostra generazione è malvagia e verso i malvagi il Signore manda punizioni adeguate per il loro pentimento.
Due cose possono fermare l’impeto del mondo verso il male e la perdizione: il pentimento e l’ira di Dio. Poiché non c’è un vero pentimento, restano l’ira di Dio e la Sua misericordia.
Il tempo della vita terrena è brevissimo, i giorni sono malvagi, la morte è incerta e la vita dopo la morte è eterna. Anche il Regno dei Cieli e l’inferno sono eterni e senza fine. L’Apostolo Paolo ci esorta: “Non siate stolti, ma saggi; non siate insensati, ma comprendete qual è la volontà del Signore”. Stolto e insensato è colui che non considera queste cose e non sente i propri peccati per cancellarli con il pentimento, la confessione e le lacrime, ma trascura, resta insensibile e si occupa dei peccati altrui, giudicando, condannando e criticando gli altri, come se fosse lui il giudice e il magistrato di tutti, ignorando il comando e l’ammonizione del Signore: “Non giudicate, per non essere giudicati; non condannate, per non essere condannati”. Saggio, prudente e intelligente è colui che pone davanti a sé tutti i propri peccati e non si occupa dei peccati degli altri, ma piange pensando a come ha rattristato Dio con le sue molte colpe…
Le malattie dell’anima sono i vari peccati, piccoli e grandi, che è impossibile che un uomo non abbia, poiché l’unico senza peccato è Dio… I medici spirituali, con la grazia di Dio, guariscono tutte le malattie dell’anima, a patto che l’uomo le riveli al medico spirituale attraverso la confessione.
San Filotheos Zervakos (1884-1980)