La Connessione Spirituale dei Progenitori e il Significato Redentivo del Golgota

 



Secondo gli insegnamenti del defunto Geronta Efrem della Sacra Skiti di Sant’Andrea sul Monte Athos, i Progenitori, Adamo ed Eva, vivevano nel Paradiso in uno stato di pienezza dello Spirito Santo. Questa condizione divina conferiva loro capacità straordinarie, come la comprensione del “linguaggio” degli animali, poiché, come afferma il Geronta, anche gli animali possedevano una forma di comunicazione. La loro caduta e il successivo percorso, tuttavia, rivelano profondi messaggi teologici che collegano l’umanità alla redenzione attraverso la Croce di Cristo.

Lo Stato Spirituale dei Progenitori

Prima della caduta, Adamo ed Eva vivevano in perfetta armonia con il creato, colmi dello Spirito Santo. Questa condizione permetteva loro di comprendere il “linguaggio” degli animali, un’abilità derivante dalla loro purezza spirituale. Un esempio emblematico è il dialogo di Eva con il serpente, in cui, secondo la tradizione, era entrato il diavolo. In che lingua parlò il serpente con Eva? Secondo l’interpretazione teologica implicita nelle parole del Geronta Efrem, la risposta risiede nella grazia divina del Paradiso, dove la comunicazione trascendeva le barriere linguistiche ed era un riflesso dell’unità spirituale.

Inoltre, i Progenitori erano consapevoli della caduta dei demoni, il che indica una profonda conoscenza della dimensione spirituale del mondo. Questa consapevolezza rende la loro disobbedienza ancora più significativa, poiché la scelta di violare il comando divino fu consapevole, con conseguenze che hanno segnato l’intera umanità.

L’Esilio e il Pentimento

Dopo la caduta, Dio esiliò Adamo ed Eva dal Paradiso, collocandoli di fronte alla porta del giardino affinché potessero vedere ciò che avevano perso. Secondo il Geronta Efrem, vissero lì per 230 anni, piangendo per la perdita della comunione divina e della vita paradisiaca. Questo periodo di lutto sottolinea il profondo pentimento dei Progenitori e la loro consapevolezza della gravità della loro perdita.

Il Cranio di Adamo e il Golgota

Un aspetto affascinante della tradizione trasmessa dal Geronta Efrem riguarda il legame tra Adamo e il Golgota. Su indicazione del Profeta e Re Melchisedec, Abramo seppellì il cranio di Adamo molto vicino al luogo dove, secoli dopo, Cristo sarebbe stato crocifisso. Questo luogo fu chiamato “Luogo del Cranio” (Golgota) da Melchisedec, proprio in riferimento al cranio di Adamo.

La tradizione narra che, quando Cristo fu crocifisso, il suo sangue scese fino a bagnare letteralmente il cranio di Adamo sepolto sotto la croce. Questo evento ha un profondo significato teologico: il sangue di Cristo, versato per la redenzione dell’umanità, toccò simbolicamente il primo uomo, colui che aveva introdotto il peccato nel mondo, sancendo così la riconciliazione tra Dio e l’umanità.

La Discesa di Cristo agli Inferi

Secondo il racconto del Geronta Efrem, l’anima di Adamo, che si trovava nell’Ade, fu informata di questo evento straordinario e comunicò a Eva che il Signore sarebbe presto sceso nell’Ade per liberare le anime dei giusti. Questo annuncio rappresenta un momento di speranza e anticipazione della redenzione, culminata con la discesa di Cristo agli Inferi dopo la sua crocifissione, un evento centrale nella teologia cristiana che segna la vittoria sulla morte e sul peccato.

Il Significato del Golgota

Il nome “Luogo del Cranio” dato da Melchisedec al Golgota non è casuale. Esso collega direttamente la caduta dell’uomo alla redenzione operata da Cristo. La tradizione secondo cui il cranio di Adamo fu sepolto proprio lì dove Cristo versò il suo sangue sottolinea il compimento del piano divino: il peccato originale, introdotto da Adamo, trova la sua redenzione attraverso il sacrificio di Cristo, il “nuovo Adamo”.

Riflessioni Finali

Le parole del Geronta Efrem offrono una prospettiva ricca di significato sulla storia della salvezza. La capacità dei Progenitori di comunicare con gli animali, la loro consapevolezza della caduta dei demoni, il loro esilio e il pianto, e il legame tra il cranio di Adamo e il Golgota ci ricordano che ogni evento della storia sacra è parte di un disegno divino più grande. La crocifissione di Cristo non è solo un atto di redenzione universale, ma anche un momento di riconciliazione personale con il primo uomo, Adamo, il cui cranio fu simbolicamente purificato dal sangue del Salvatore.

Questa narrazione, tramandata dalla tradizione monastica del Monte Athos, invita i fedeli a riflettere sulla profondità della grazia divina e sul mistero della redenzione. 

F.K.

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