8 segreti di cucina dei monaci del Monte Athos
I segreti di cucina del Monte Athos sono un vero tesoro per la cucina greca. La cucina monastica è unica e rappresenta una vera e propria liturgia.
I monaci del Monte Athos hanno una tradizione di ricette custodite come segreti preziosi, tramandati di generazione in generazione come un tesoro gastronomico dei monasteri. Caratterizzata dalla semplicità e dal digiuno, i monaci conoscono bene l’importanza di materie prime di qualità e dei frutti biologici della terra. Scopriamo alcuni segreti di cucina del Monte Athos e dei suoi monaci per preparare piatti gustosi che fanno bene sia alla salute che allo spirito.
Verdure e frutta biologiche dall’orto del monastero
La base di ogni piatto risiede nella qualità delle materie prime. I monaci scelgono rigorosamente solo verdure e frutta provenienti dai loro orti, che coltivano personalmente. Essendo allo stesso tempo agricoltori, giardinieri, pescatori e cuochi, usano esclusivamente ingredienti freschi e di stagione.
Uso abbondante di cipolla e aglio
Se in una ricetta usereste una cipolla, i monaci ne aggiungerebbero il doppio. Questo conferisce al piatto un sapore più profondo e avvolgente. Quanto all’aglio, usato in abbondanza, invece di tritarlo finemente lo tagliano a fettine per aromatizzare il cibo senza renderlo troppo pesante.
Mai senza spezie ed erbe aromatiche
Non esiste ricetta del Monte Athos senza spezie ed erbe aromatiche. I monaci aggiungono sempre pepe rosso, cannella, pepe nero e cumino. Tra le erbe aromatiche, prezzemolo, menta, finocchio e aneto giocano un ruolo fondamentale. Questi ingredienti vengono aggiunti alla fine della cottura per mantenere il loro sapore vivo. L’uso abbondante di spezie ed erbe che esaltano il gusto è uno dei segreti della cucina del Monte Athos.
Uso abbondante di olio d’oliva
I monaci del Monte Athos utilizzano molto olio d’oliva nella loro cucina. Questo è importante, poiché la vita monastica ha esigenze particolari e la loro dieta non è appesantita da grassi di origine animale. Anche se seguite una dieta, potete servire il piatto e aggiungere la quantità di olio cotto che preferite.
L’astinenza dalla carne fa bene al corpo e allo spirito
Il digiuno della Quaresima rappresenta la dieta seguita dai monaci del Monte Athos per circa 200 giorni l’anno. Questa dieta è povera di grassi saturi di origine animale e ricca di vitamine, acido folico, oligoelementi, antiossidanti e fibre, grazie all’abbondante consumo di verdure e frutta. I legumi sono la “carne” del digiuno, fornendo carboidrati complessi e proteine vegetali necessarie all’organismo. Se combinati con cereali, offrono proteine equiparabili a quelle della carne. Alla base della dieta monastica c’è il pane, l’“artos epiousios”, che i monaci impastano con le loro mani. Oltre ai carboidrati complessi, fonte essenziale di energia, il pane contiene fibre e vitamine B ed E.
I monaci amano le zuppe
I monaci del Monte Athos consumano spesso zuppe. Soprattutto dopo lunghi periodi di digiuno, le zuppe preparano lo stomaco a ricevere cibi non da digiuno. Un segreto per rendere le zuppe gustose è il brodo di cipolla. Per prepararlo, si fanno bollire 5 cipolle grossolanamente tagliate in 2 litri d’acqua in una pentola coperta. Successivamente, si frullano con un frullatore a immersione. Il brodo di cipolla insaporisce zuppe, pesce al forno e tutti i piatti cucinati.
Il concentrato di pomodoro si aggiunge a metà cottura in questo modo, dona tutta la sua dolcezza al piatto, non si cuoce troppo e conferisce un vivace colore rosso al cibo.
Cucinare con fuoco graduale
Come consiglia padre Epifanios Mylopotaminos nel suo libro “La cucina del Monte Athos”, tradotto in quattro lingue, si inizia la cottura a fuoco alto e poi si riduce gradualmente la fiamma.