Detti dalla tradizione ascetica ed esicasta del Monte Athos
Disse un Padre: «Quando vedi qualcosa di buono in qualcuno, imitalo. Quando vedi qualcosa di brutto, non farci caso».
Disse un Padre: «Chi onora un sacerdote degno, onora l’uomo perché ha virtù. Chi onora un sacerdote indegno, onora il sacerdozio».
Disse un Padre: «Quando arriva la grazia di Dio, l’uomo da selvaggio diventa mite».
Disse un Padre: «Sia le cose spirituali che la musica sacra (il canto bizantino), se le abbandoni, anch’esse ti abbandonano».
Disse un Padre: «Quando giungiamo alla preghiera, ci distacchiamo da tutte le cose. Non vogliamo nient’altro. La pienezza della preghiera è l’amore e l’umiltà. Queste cose non si spiegano facilmente».
Disse un Padre: «La preghiera, se non la abbandoni, non ti abbandona; cresce. Basta non trascurarla».
«Attraverso la preghiera giunge tanta grazia che l’uomo non può sopportarla. Se cerca di muoversi, non ci riesce, vacilla. Se è in piedi, le ginocchia gli si piegano. E poi l’uomo supplica Dio di avvicinarlo a Lui».
«Tutti noi, quando l’anima ci lascerà, ci lamenteremo di noi stessi, perché non abbiamo fatto più di quanto abbiamo fatto.
«Quando un confratello dice bugie, non puoi avere né amicizia né fraternità».
«L’uomo deve acquisire, attraverso la preghiera, un’anima compassionevole. Non deve essere indifferente al dolore degli altri».
«Il monaco ha grande valore e grande responsabilità».
«Oggi è difficile trovare l’umiltà, così come il discernimento. L’amore lo trovi, un po’ qui un po’ là. Ma umiltà e discernimento difficilmente si trovano; sono anche legati tra loro. Il perfetto discernimento è segno di santità».
«Finché viviamo su questa terra, la nostra gioia è mescolata al dolore. Nell’altra vita, la gioia sarà pura».
«La preghiera “Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me”, anche se la diciamo a voce alta quando siamo soli, ci aiuta».
«Quando l’anima ci lascerà, allora ci pentiremo di molte cose, ma soprattutto di non aver progredito nella preghiera. Al di sopra di tutto c’è la preghiera».
«La preghiera “Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me” non deve essere interrotta neanche in chiesa. Solo quando cantiamo ovviamente si ferma, ma poi riprende. Se la preghiera arriva e si annida dentro di noi, non la lasciamo per nessuna ragione. La nostra mente va continuamente alla preghiera».
«Al di sopra dell’ascesi e del digiuno c’è la preghiera e la purezza dell’anima».
Tratti dal libro: "Dalla tradizione ascetica ed esicasta del Monte Athos", Monte Athos 2011.