Perché formiamo la Croce sulla parte alta della porta con la candela della Resurrezione?



È un’antica tradizione piena di fede e simbolismo! Un gesto di devozione e protezione!  

Ogni Sabato Santo sera, i fedeli riempiono le chiese per ascoltare il gioioso annuncio della Resurrezione di Cristo. Il «Venite, ricevete la luce» risuona nella chiesa, e il Fuoco Santo passa di candela in candela: la fiamma del cero diventa simbolo della vittoria della vita sulla morte.  

Quando i fedeli tornano a casa dopo la Divina Liturgia pasquale, non dimenticano di tracciare con il cero una Croce sullo stipite della porta d’ingresso.  

Ma perché lo fanno?

Radici nell’antica tradizione cristiana.  

Questo gesto affonda le sue radici nei primi secoli del cristianesimo ed è un’usanza che viene rispettata con reverenza fino a oggi.  

La Croce sullo stipite simboleggia la presenza e la protezione di Cristo Risorto nella casa e nella nostra famiglia. È un sigillo sacro di benedizione per lo spazio in cui viviamo.  

Simbolismo e fede

La Croce non è solo un segno. È un visibile promemoria della fede e della speranza del credente che la Luce della Resurrezione illuminerà la sua vita.  

Lo stipite della porta è il punto di ingresso – dove inizia e finisce ogni nostra giornata. Formando la Croce, invochiamo Dio perché benedica chi entra ed esce, e tenga lontano ogni male.  

Una tradizione familiare 

In molte case, questo rito è accompagnato da una preghiera silenziosa o dal sussurro di «Cristo è Risorto» mentre si traccia la Croce.  

Spesso, è il figlio più grande della famiglia a compierlo per primo, seguito dai figli piu giovani, imparando così fin da piccoli il valore della fede e della tradizione.  

La Croce come benedizione per un nuovo inizio

La Resurrezione è il messaggio più carico di speranza del cristianesimo. Con la Croce del cero, dichiariamo la nostra speranza per un domani più luminoso, colmo di fede, amore, pace e presenza di Dio.  

È un gesto che unisce il presente con l’eterno, il quotidiano con il sacro.  

«Ἐγώ εἰμι τὸ φῶς τοῦ κόσμου»

«Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita»(Giovanni 8:12).  

La Croce sullo stipite della porta non è solo un gesto formale. È un atto profondamente simbolico, che collega l’uomo a Dio, il passato al futuro e la famiglia alla Chiesa. Mantiene viva la Luce della Resurrezione, non solo nel cero, ma nel cuore e nella nostra casa.  

Kyriakos Diamantopoulos  

Post popolari in questo blog

Una delle ragioni per cui ci ammaliamo di cuore, ictus, cancro e altre malattie ...Gerontas Gabriele

San Nectario disse che nemmeno 5 su 1000 vanno in Paradiso!

33 preghiere per il komposkini (rosario) a 33 nodi

Consigli di Sant’Atanasio Chamakiotis ad un suo figlio spirituale

Preghiera a Santa Domenica (Ciriaca) che scaccia il male e la depressione

Otto tipi di preghiera,Monastero Gregoriu, Monte Athos

Metropolita Neofitos Morfu: Avevo detto ad un certo sacerdote...

Teologia Patristica Protopresbitero Ioannis S. Romanidis (+)

Il peccato e la sua guarigione

LA GUERRA INVISIBILE , SAN NICODIMO L' AGIORITA