Il Fuoco Sacro





Nell’anno 1579, gli Armeni corruppero i Turchi affinché non permettessero al nostro Patriarca, Sofronio IV, di entrare nella Chiesa della Resurrezione il Sabato Santo per ricevere il Sacro Fuoco, ma vi entrasse invece il loro Patriarca. Il loro Patriarca entrò, e le guardie chiusero le porte della chiesa in modo che, quando fosse arrivato il Patriarca ortodosso, non potesse più entrare.  

Per più di due ore, il Patriarca armeno rimase nel sepolcro di Cristo, ma il Sacro Fuoco non gli apparve.  

Quando arrivò davanti alla chiesa con il suo seguito, il Patriarca ortodosso Sofronio IV si fermò fuori dalla porta, pregando e piangendo, credendo che ciò fosse accaduto a causa dei suoi molti peccati.  

La grande porta della Resurrezione è fiancheggiata da tre colonne su un lato e tre sull’altro. Mentre il Patriarca Sofronio era in piedi sul lato sinistro della porta, si udì all’improvviso un forte boato, come l’esplosione di una bomba, e la colonna centrale si spezzò, facendo uscire da essa il Sacro Fuoco! Il Patriarca lo raccolse con la sua torcia e lo distribuì al popolo, mentre il Patriarca armeno rimase dentro, umiliato e sconfitto, finché non se ne andò coperto di vergogna.  

Il guardiano turco Emir Tunom, testimone di questo miracolo, gridò:  "Questo è il vero Dio, l’unico Dio!"  

E credette in Cristo. Per questo, i Turchi lo bruciarono vivo, per evitare che la notizia si diffondesse. Le sue sante reliquie si trovano oggi nel Monastero della Megali Panagia, uno dei venti monasteri che circondano la Chiesa della Resurrezione.  

Coloro che hanno visitato i Luoghi Santi e hanno venerato questa colonna hanno attestato che emanava un profumo celeste, nonostante fosse esposta al sole, alla polvere, alla pioggia e all’aria.  

"Se questi taceranno, grideranno le pietre!" (Luca 19,40). Le pieture, dunque, testimoniano che Cristo è l’unico vero Dio.  

Noi non abbiamo a che fare con favole, né con le teorie di chiunque sia venuto a inventarsi una religione. Abbiamo a che fare con Cristo, che ha lasciato le Sue impronte lì, a Gerusalemme...  

Demetrio Panagopoulos,  Predicatore+






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