Hai conservato la candela della Resurrezione?

 


Il Padre dai Monti Bardousia: "Hai conservato la candela della Resurrezione? Segnerai con il segno della croce..."

Il signor Dionisio Makris, nel suo programma "Per chi suona la campana", racconta storie meravigliose che gli furono narrate da un monaco dei Monti Bardousia!  

Il Padre confessava una ragazza di Kalamata, la cui famiglia (marito e figli) era sotto la guida spirituale del geronta. Durante un incontro mentre bevevano un caffè, la donna disse:  

«Padre, gli ulivi laggiù (a Kalamata) si sono seccati. Perderemo tutto il raccolto perché non piove da gennaio, e oggi è il 19 giugno (2024) e ancora non è caduta una goccia».  

«E qual è il problema?» rispose il Padre. «Non avete sacerdoti? Fate dire loro una litania, che recitino una preghiera».  

«Ma sono indifferenti, non pregano per niente», replicò lei.  

Dionisio Makris:«Su questo ha ragione. I nostri sacerdoti ormai non leggono più le preghiere. Vedono che la terra soffre per la siccità, ma non escono a fare una processione. Perché? Perché bisogna chiedere il permesso alla Metropolia, che a sua volta deve chiederlo al Sinodo... procedure infinite. Suvvia, portate fuori l’icona della Panagia, esponete le reliquie, e vedrete che il cielo si aprirà all’istante!» 

Il Padre allora consigliò la donna:  «Va bene, se i sacerdoti non lo fanno, lo farai tu».  

«E come posso farlo io, padre?» 

«Hai conservato la candela della Resurrezione?»  

«Sì, l’ho tenuta».  

«Bene. Uscirai di casa e segnerai con il segno della croce tutto l’orizzonte (tenendo accesa la candela pasquale). Verso nord, sud, est e ovest, dicendo: "Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen".  

Poi reciterai l’apolytikion del Profeta Elia ("L’angelo incarnato"), perché Elia trattenne la pioggia per tre anni e mezzo su Israele, e quando pregò e vide una nuvola, anche piccolissima, disse al re: "Preparati, perché sta per piovere a dirotto!" E subito dopo iniziò a piovere. Per questo è legato al dono della pioggia. Dopo l’apolytikion, prendi un rosario (komboskini) e fai tre giri dicendo: "Signore Gesù Cristo, manda la pioggia sulla nostra terra che ne ha bisogno". Dopo tre volte, la questione sarà risolta».  

Era così sicuro, il Padre.  

Dionisio Makris:«Ebbene, la donna e suo marito dissero: "Perché non provare?". Tornati a Kalamata, fecero come consigliato. Ora, attenzione: che i meteorologi controllino i dati! La conversazione avvenne il 19 giugno. Il 24 giugno, a Kalamata, piovve per tre giorni di fila. Una pioggia intensa ma benefica, che dissetò la terra assetata. A giugno! Tre giorni! Non pioveva da gennaio! Tutto per la preghiera di una donna e di suo marito!»  

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Un altro miracolo dello stesso Padre  

Lo stesso Padre raccontò un altro episodio:  «Il nostro monastero aveva una sorgente, ma l’acqua si era ridotta. Chiamammo degli esperti, che ci dissero: "Dovete ampliare la falda per garantirvi acqua potabile". Ma servivano 30.000 euro, e il monastero non li aveva. Era Settembre, il giorno della Festa della Santa Croce. Finita la liturgia, il Padre disse ai monaci: "Andiamo alla sorgente". "Per fare cosa, padre?". Prese il suo bastone, salì, lesse la preghiera per la pioggia dal "Euchologion" e si inginocchiò, supplicando Dio di far scorrere più acqua.  Non fecero in tempo a tornare all’auto che sentirono un boato... La sorgente si riempì all’improvviso, lasciando tutti a bocca aperta. Non solo si riempì, ma da allora (sono passati 10-15 anni) l’acqua trabocca ancora! Un'associazione locale ha costruito una fontana, e chiunque passa può bere quell’acqua benedetta». 

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Il ricordo del Santo  Davide di Evia

Questa storia mi ha ricordato quella del Santo Davide di Evia. Quando i lavoratori spostarono il cantiere del monastero (per mancanza d’acqua) lontano dal punto da lui indicato, egli li rimproverò: «Perché avete disobbedito?». Poi batté il bastone sul terreno, e da lì scaturì una sorgente che scorre ancora oggi, dal 1700! 

Dionisio Makris conclude:«Noi non abbiamo fede. Abbiamo siccità, caldo, e diamo la colpa al clima. Sacerdoti miei, dov’è il vostro "Euchologion"? Perché lo tenete chiuso a chiave? Tiratelo fuori, e pregate!»  

Fonte:YouTube - «È tempo di metterci in ginocchio...»  

(Stilos Orthodoxias) 


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