Giovedì Santo: L’Ultima Cena

 


Nel Giovedì Santo, commemoriamo:  

- La lavanda dei piedi degli Apostoli da parte del Signore,  

- L’Ultima Cena,  

- Il tradimento del Signore da parte di Giuda.  

Quella sera, prima di iniziare la cena, Gesù si alza da tavola, depone le sue vesti, versa dell’acqua in un catino e, da solo, lava i piedi dei suoi discepoli.  

Con questo gesto, vuole insegnare a tutti che non dobbiamo cercare i primi posti. Dopo aver lavato i loro piedi, dice: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti»(cfr. Mc 9,35).  

Prima si avvicina a Giuda, poi a Pietro – il più impulsivo – che inizialmente cerca di fermarlo, ma dopo essere stato ripreso, accetta con umiltà. Dopo aver lavato i piedi a tutti, Gesù indossa di nuovo le vesti e si rimette a tavola.  

Inizia poi a esortarli ad amarsi gli uni gli altri e a non competere per la grandezza. Poi parla del tradimento, e poiché i discepoli si turbano, si rivolge con calma a Giovanni e glielo indica.  

Prende il pane tra le mani e dice:  «Prendete e mangiate, questo è il mio corpo». Poi, il calice del vino: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue della Nuova Alleanza. Fate questo in memoria di me»(cfr. Mt 26,26-28).  

Dopo queste parole, Giuda, appena ricevuto il pane, escee si accorda con i sommi sacerdoti per consegnarlo.  

Dopo la Cena: L’agonia nel Getsemani  

Usciti tutti sul Monte degli Ulivi, Cristo insegna loro gli ultimi misteri, poi inizia a rattristarsi e angosciarsi. Si allontana da solo e, inginocchiandosi, prega con intensità.  

Nell’agonia, il suo sudore diventa come gocce di sangue che cadono a terra (cfr. Lc 22,44).  

Appena termina quella preghiera struggente, arriva Giuda con soldati armati e una folla tumultuante. Dopo aver salutato il Maestro con un inganno(un bacio), lo consegna.  

-L’arresto e il processo illegale

Gesù è catturato e portato legato davanti ai sommi sacerdoti Anna e Caifa.  

- I discepoli fuggono.  

- Pietro, il più ardente, lo segue fino al cortile del sommo sacerdote, ma poi lo rinnega tre volte.  

Intanto, il Divino Maestro è condotto davanti al Sinedrio illegale.  

- Lo interrogano sui suoi discepoli e il suo insegnamento.  

- Lo scongiurano in nome di Dio di dire se è davvero il Cristo.  

- Quando confessa la verità, lo condannano a morte per bestemmia.  

Da quel momento in poi:  

- Lo sputacchiano,  

- Lo schiaffeggiano,  

- Lo deridono in ogni modo,  

per tutta la notte, fino all’alba...  

L’apice del Divino Dramma  

(Dai Vespri del Venerdì Santo)  

«Oggi è appeso al legno  

Colui che sospese la terra sulle acque.  

Una corona di spine cinge il capo  

del Re degli Angeli.  

È avvolto in falsa porpora

Chi riveste il cielo di nubi.  

Uno schiaffo riceve

Colui che nel Giordano liberò Adamo.  

Con chiodi è trafitto

lo Sposo della Chiesa.  

Con una lancia è trafitto  

il Figlio della Vergine.  

Ti adoriamo, o Cristo, per le tue sofferenze: mostraci anche la tua gloriosa Risurrezione!» 


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