San Paisios: I "diavoletti" e la potenza della Venerabile Croce!
– Il diavolo ha malvagità e odio, non forza. L’amore di Dio è onnipotente. Satana cerca di apparire onnipotente, ma non ci riesce. Sembra forte, ma è completamente impotente. Molti dei suoi progetti distruttivi falliscono ancor prima di realizzarsi. Un padre amorevole permetterebbe mai a degli spacconi di picchiare i suoi figli?
– Geronta, ho paura dei diavoletti.
– Di cosa devi temere? I diavoletti non hanno alcuna forza. Cristo è onnipotente. La tentazione è marcia. Non porti la croce? Le armi del diavolo sono deboli. Cristo ci ha armato con la Sua Croce. Solo quando abbandoniamo le armi spirituali, allora il nemico ha potere. Un piccolo crocifisso mostrato da un sacerdote ortodosso a un mago fece tremare il demone da lui invocato con i suoi sortilegi.
– Perché teme così tanto la Croce?
– Perché, quando Cristo accettò gli sputi, gli schiaffi e i colpi, allora fu distrutto il regno e il potere del diavolo. In che modo Cristo vinse!
«Con una canna fu distrutto il dominio del diavolo», dice un Santo. Quando cioè Gli diedero l’ultimo colpo con la canna sulla testa, allora fu annientato il potere del diavolo. La pazienza è la difesa spirituale e l’umiltà l’arma più grande contro il diavolo.
Il più grande balsamo del sacrificio della Croce di Cristo è ciò che schiacciò il diavolo. Dopo la Crocifissione di Cristo, è come un serpente a cui è stato tolto il veleno o un cane a cui sono stati strappati i denti. Il veleno fu tolto al diavolo, i denti ai cani, i demoni, e ora sono disarmati, mentre noi siamo armati con la Croce.
I demoni non possono fare nulla alle creature di Dio, se non gli diamo diritti. Fanno solo rumore, non hanno autorità.
Una volta, nella mia cella del Venerabile Crocifisso, vissi una veglia bellissima!
La notte, molti demoni si radunarono sul soffitto. All’inizio battevano con forza, poi facevano rumore, come se rotolassero grossi tronchi d’albero.
Segnavo il soffitto con la croce e cantavo: «La Tua Croce adoriamo, Signore…». Finivo, e ricominciavano i tronchi. «Ora – dissi – faremo due cori! Uno il vostro con i tronchi sopra, e uno il mio sotto!» Iniziavo io, e loro smettevano.
Una volta cantavo «La Tua Croce adoriamo…», un’altra «Signore, come arma contro il diavolo ci hai donato la Tua Croce…». Passai la notte più piacevole con il canto sacro, e quando mi fermavo un po’, loro continuavano con lo spettacolo! Ogni volta inventavano qualcosa di diverso!
– Quando cantaste la prima volta, non se ne andarono?
– No. Appena finivo io, ricominciavano loro. Sì, dovevamo fare veglia entrambi i cori! Fu una veglia meravigliosa! Cantavo con ardore! Passai giorni felici!
– Geronta, com’è il diavolo?
– Sai che “bello” che è? Tutt’altra cosa! Se solo lo vedessi! E come l’amore di Dio non permette all’uomo di vedere il diavolo! Oh, molti morirebbero di paura! Pensa se vedessero come agisce, se vedessero il suo… “dolce” aspetto! Altri avrebbero il massimo divertimento! Sai che divertimento? Come si chiama? Cinema?… Ma per vedere un tale spettacolo, bisognerebbe pagare molto… e comunque non si potrebbe sopportare!
– Ha corna, coda?
– Sì, tutti gli accessori!!!
– Geronta, i demoni divennero così brutti quando caddero e da Angeli diventarono demoni?
– Certo! E ora sono come colpiti da un fulmine. Se un fulmine colpisce un albero, non diventa subito un ceppo nero? Così anche loro sono come folgorati. Per un periodo dicevo al diavoletto: «Vieni a farmi visita, per non cadere nelle tue mani. Ora che ti vedo, si vede quanto sei malvagio. Se cadessi nelle tue mani, che male dovrei soffrire!»
Dal libro «Il "Tagkalaki" – I metodi del diavolo»
* (Gerontas): nella tradizione monastica ortodossa, indica un "anziano" spirituale, un monaco esperto e rispettato, spesso guida spirituale o figura di riferimento all'interno di un monastero.